Un muro di Bagdad


 Un muro di Bagdad, olio su compensato, 60,6 x 38,1 2006

Con Un muro di Bagdad Stefania Carollo ci inserisce nel suo mondo: una miscellanea di valori realistici e surreali. Partendo, da premesse concrete quali le strutture architettoniche e urbanistiche , nella fattispecie archi e finestre moresche, realizza atmosfere intrise di alchimie magiche dove la bellezza si scioglie in colori alternati a tonalità soffuse e morbide, limpide e squillanti . La sensibilità femminile si impone con grazia e padronanza sul mezzo pittorico. L’edificio del dipinto in oggetto, pur se offeso e martoriato dai bombardamenti della guerra, scandisce con perfetto e preciso ritmo lo spazio prospettico. Vi affiora un compiacimento alle architetture di Mario Sironi o addirittura, alle metafisiche Giorgio de Chirico. Il pennello non fa una sbavatura. Tutto è netto, pulito, esatto. Unico neo è la figura nera dell'uomo che, sulla destra in basso, sembra uscire dal quadro quasi a sgonfiare o ridimensionare la guerra. Sembra voler fuggire da essa, disorientato in un mondo tragico   e caotico, che ha perso il senso della misura e, quel che peggio della vita di una sorta di aulico  distacco.

 

Gianfranco D'Angelo

Torino, 18 Marzo 2006 al SERMIC  mostra la pace nel segno dell'arte

 

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